lunedì 8 settembre 2014

Un'altra ombra - racconto breve noir (Dellastiara, ep. 13 prima parte)

Un’ombra si mosse al di là del vetro della vetrina. Una forma scura, i cui contorni riverberavano del rosso dei neon dell’insegna di Endi’s.
L’ombra si mosse verso la porta del locale. Dellastiara si accucciò dietro il bancone, sperando di non essere stato visto. Sperò anche che la figura non fosse stata richiamata dal rumore degli spari. Poi si rese conto che stava sperando troppe cose e quindi preferì rimanere accucciato e basta. In attesa degli eventi.

La porta si aprì lentamente. Nel silenzio della notte anche il fruscio dei cardini sembrò un ruggito selvaggio. La figura entrò nel locale con passi lenti, canticchiando un motivetto senza parole. Poi sembrò annusare l’aria buia, prima di dirigersi verso il bancone.
Manlio sentì i brividi sulla nuca. La pistola era pronta a rispondere ai suoi stimoli, ma il tenente la tenne a bada. Quei brividi non erano i soliti di sempre.
I passi percossero le assi scure del pavimento, provocando scricchiolii sinistri, avvicinandosi al tenente, che era pronto allo scatto. Un giaguaro in attesa.
L’attesa finì. Manlio si alzò dal suo riparo, spianando l’arma contro il nuovo arrivato, urlando un fermo lì da ispettore Callaghan.
Se l’intruso fu sorpreso dall’agguanto, non lo diede a vedere. Si limitò a fissare il tenente con i suoi occhi stranamente luminosi nella penombra del locale.
Lo strano avventore dello strano locale guardò con quegli occhi strani il tenente, che sempre meno si sentiva normale. Salve, disse. Voi siete il tenente Dellastiara, giusto?
Con un cenno Manlio confermò. E lei chi sarebbe?
Questa domanda, caro tenente, merita una risposta un po’ più complessa di quanto si potrebbe pensare. E il tempo ci è nemico, temo. Posso dirvi che sono stato chiamato da una comune amica, la quale si è raccomandata di prestarvi aiuto. Per quanto sarà nelle mie possibilità, di certo lo farò.
La xenofonia del suo linguaggio risultò aliena al tenente, che appena si era abituato alla cadenza locale. Le sue parole sembravano logiche, ma in questa storia che di logica ne aveva poca, risultavano aliene ed incongruenti.
Questa amica, continuò l’uomo, mi ha avvisato della vostra situazione ed in particolare del vostro avversario, che oso definire quantomeno pericoloso.
In questo locale è successo qualcosa di brutto. Le ombre sono fredde qui. Permettetemi di aiutarvi.
Manlio Dellastiara lasciò parlare l’uomo. Osservandolo.
Nel freddo della notte si era presentato in un ordinario abito grigio da impiegato. In mano teneva soprabito e cappello. La sua pinguedine era trattenuta a fatica dal tessuto della camicia e dalla cinta quasi all’ultimo foro. La cravatta scura aveva il nodo lasco e nonostante l’oscurità si poteva notare qualche piccola macchia.
Gli occhi continuavano a brillare inusualmente dietro agli occhiali squadrati. Il pizzetto e i baffi neri accompagnavano le sue parole con movimenti morbidi, come quando l’ultimo raggio di sole del sud arrotonda gli spigoli delle cose, creando un’immagine di sogno prima di scomparire dietro l’orizzonte.
Dunque tenente, per prima cosa vi chiederei di mettere via questo arnese, che mi inquieta un poco. Poi se voleste essere così gentile da versarci da bere, credo che potrei gettare un po’ di luce sugli ultimi avvenimenti. Dopo di che, potremmo decidere come agire. Cosa ne dite?
Manlio ripose la pistola nella fondina sotto la giacca, allungò la mano e ritrovò la bottiglia di Rhum esattamente dove l’aveva lasciata. Prese anche due bicchieri e vi versò il liquido. Non pensò nemmeno di accendere una qualunque luce. La penombra meglio si adattava a quanto stava succedendo, pensò da regista consumato.
Lei conosce il mio nome. Disse Manlio lasciando intendere il resto.

Che maleducato sono stato! Esclamò l’uomo. Permettetemi di presentarmi per quanto ora mi sia possibile, disse alzando il bicchiere a mo’ di brindisi. Molti mi chiamano il Menestrello.

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un racconto breve noir di Ago

7 commenti:

  1. dunque l'amico di Kris ha arrampicato l'oscurità per far capolino nel mondo di manlio...

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  2. Personaggio interessante il Menestrello. La gente col pizzetto solitamente mi sta simpatica.

    lascia che mi complimenti con te per lo stile. La figure del regista noir consumato e del sole del sud giocano con le luci creando una bellissima atmosfera. Bello il richiamo all'ispettore Callaghan... ce lo vedo Manlio con la Magnum 45 e la mimica di Clint Eastwood.

    Incrociamo le dita per il tenente :)

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    1. Il mio timido tentativo di sviare sul tenente è fallito a quanto pare :)

      xenofonia, sole del sud, pizzetto, passi pesanti, cinta quasi all’ultimo foro, abiti classici (come avrai fatto?), occhiali squadrati, prima pensa all'alcol e poi a dare spiegazioni (come avrai fatto parte 2), un moderno "Menestrello"... Diciamo che è una figura abbastanza familiare. ;)

      Ci si legge presto AGO... le cose si fanno sempre più interessanti.

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  3. Più interessanti,più inquietanti e...sopratutto più incredibili le vicende del tenente.
    Di questo Menestrello riesco a immaginare la sua strana fonetica ma allo stesso un timbro di voce affascinante e decoroso,come possiamo ben vedere riesce a mettere a suo agio Dellastera che a causa degli eventi sta perdendo il controllo.
    AGO,questo nuovo personaggio che hai fatto entrare in scena arricchisce e stupisce senza ombra (scusa sempre per i giochi di parole sono il mio forte eh,eh) di dubbio ancora di più questa intricata e complessa vicenda.
    Kris per scomodare un personaggio come Il Menestrello sta a significare solo una cosa:
    Che queste misteriose creature infernali devono essere veramente potenti e per combatterle non basta (seppur bravo,coraggioso e impetuoso ) un solo sbirro.
    AGO come sempre i complimenti che ti faccio sono veritieri e sinceri,mi stai tenendo incollato allo schermo.
    :-)
    Corro a leggere la seconda parte sono troppo curioso...

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    1. Il Menestrello è una sorta di stregone, che conosce le interferenze tra i mondi. Come Kris

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