lunedì 7 settembre 2015

Bastard under the stars - racconto breve



Melancholy With Strings
Le ombre si allungano a dismisura quando il sole si tuffa dietro il perfido orizzonte. Le sento crescere intorno a me. Insinuano tentacoli di tristezza.
Sono solo davanti allo sconosciuto mare. La spuma cattura gli ultimi splendori di quella stella morente, che si finge benevola.
Attorno non vedo altro, se non anime dannate. Spettri pallidi affioranti dal buio liquido, che vagano disperati. Anche loro soli.
Un suono grave e solenne accompagna il susseguirsi delle onde. Non vedo più il mare, ma so che è lì, proprio di fronte a me. 
Innumerevoli demoni suonano incessantemente i loro violini d’osso, saltando non visti sulle creste di invisibili onde.
Ho lasciato vagare per troppo tempo la mia anima nel vuoto. Ho lasciato che si smarrisse nel turbine immoto della mia malinconia.
Ho lasciato che tu ti allontanassi da me, perché mai ti ho fatto penetrare la barriera che ho eretto a mia difesa.
Ora non rimane che un sogno, in cui rifugiarmi.

The Sound Of My Brain (When I Sleep)
Questo è il passo immobile di un sonnambulo che si perde al di là della coscienza. I suoni si perdono in eco di ricordi.
Le immagini affiorano dall’abisso della memoria. Come naufraghi. Tendono le mani verso l’indifferente cielo, invocando un aiuto che non arriverà mai.
Intorno ad un corpo che non mi appartiene più, vago affrontando il mio nemico. Sono un guerriero senza spada, senza armatura. Combatto senza coraggio.
I fiori del male occhieggiano nel prato scuro della notte, mentre cammino in mezzo a loro percorrendo un sentiero non tracciato, che mi guida verso la meta sconosciuta.
Attraverso il caleidoscopio di silenzi colorati.

On A Beach
Approdo al termine della notte. Sabbia bianca sovrastata da raggi d’oro pudico all’orizzonte. Grandioso spettacolo inaspettato dopo il travagliato buio.
Tra le dita scorre la sabbia bianca di questo mare, che respira caldo e dolce, come una madre.
Mi alzo. Con passo lento compio i primi passi della mia nuova vita.
Mi immergo in questo mare antico. Gioisco nel suo abbraccio.
I demoni mi hanno abbandonato. Voglio solo stare qui. Nel mare sotto le stelle che svaniscono.
Non ho più il ricordo di te.
Sono libero.

___
un racconto breve di AGO
ispirato dalle musiche di Alessandro Barbanera
in collaborazione con ARIAM Records

10 commenti:

  1. Tutto questo è stupendo.
    Ho letto ad alta voce e molto lentamente le tue parole mentre ascoltavo "A Gentle radiation e "Sleeping Child".
    "I fiori del male occhieggiano nel prato scuro della notte. Mentre cammino in mezzo a loro percorrendo un sentiero non tracciato, che mi guida verso la meta sconosciuta."
    Qui mi è arrivato un brivido - forse complici anche le musiche, e il ricordo di un poeta francese.
    Quel "Sono libero" è stato impattante.
    Forse lo dico in preda all'emozione del momento, non ne sono sicuro, ma credo sia una delle cose più belle che hai scritto.
    Mi avete preso al cuore. Ottimo lavoro.

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  2. Ciao Emilio,
    ti ringrazio tantissimo per queste parole. La missione di tutti noi (tu compreso) è proprio quella di suscitare emozioni a chi legge/ascolta.
    Tra qualche giorno ARIAM rilascerà il progetto completo, dove le parole sono strettamente legate alle musiche scritte da Alessandro Barbanera (che hanno gli stessi titoli dei brani).
    Ti tengo aggiornato. Grazie ancora.

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    1. Sì, aggiornami, i miei contatti li conosci :)

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    2. Ora il link in alto (sotto la foto) rimanda direttamente alle musiche di Alessandro. Inoltre ti ho scritto una mail...

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  3. Molto poetico e perforante, mi sveglia in un mondo nuovo, alla ricerca di me stesso, in meditazione guardo il mondo e mi immergo ad esso, allungo la mano al cielo, ne strappo un pezzo ed eccolo lì l'universo.
    Poi ritorno a me stesso, nuovo e sporco.
    Questo mi trasmetti, e poi quei fiori del male che occhieggiano nel prato scuro della notte e quall'approdo al termine della notte, FANTASTICI.

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    1. Grazie Endi.
      Si, è proprio una rinascita attraverso il dolore, il buio e la paura. Ma comunque sempre una rinascita.
      Hai provato a leggerlo ascoltando le (stupende) tracce audio? È così che è stato pensato ed è così che esprime tutto il suo significato.

      Ho voluto citare chi ne sa di gran lunga più di me sul male e sulla notte.

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    2. No ancora non ho provato a leggerlo ascoltando la traccia.
      Lo devo fare appena possibile, ma di notte e con le cuffie.
      Poi ti dico.

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  4. Complimenti, bel racconto.
    E a proposito di onde e sabbia ti lascio il link di un racconto simile di un amico che ai suoi scritti ha il vizio (o forse il vezzo?) di associare una specie di colonna sonora.

    A presto.

    https://jackysparlour.blogspot.it/2018/01/theorie-des-vagues-signal-runner-aria.html

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    1. Il vizio, direi... ;)
      Ehi Nicky, grazie per lo scambio di link. Se vai avanti così ti faccio amministrare il blog... :)

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    2. Ciao Nicky, grazie per l'apprezzamento. Leggerò senz'altro il racconto che mi suggerisci

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