La scala porta nel buio. Qua e là alcune lampadine tentano stoicamente
di tenere lontane le tenebre, ma è come se la luce temesse di allontanarsi
dalla sua fonte. Rimane lì, avvinghiata al bulbo di vetro, senza penetrare
l’oscurità.
Il corridoio mi conduce ad una porta di legno. Le assi antiche sono
sconnesse ma tenute insieme da rugginosi giunti di ferro. Non è chiusa a
chiave. Spingo con la punta delle dita il pannello, temendo il lamento dei
cardini, ma tutto accade nel silenzio più inquietante.