giovedì 25 agosto 2011

Malinteso - racconto breve

Andrea scese dall’auto. Puttana, pensò. Ho bisogno di un po’ d’aria, disse.
L’abitacolo era pieno fino a scoppiare delle stronzate dette da Martina. Andrea sbattè la portiera. La notte gli penetrò nei polmoni. Quando lei gli aveva proposto di tornare in quell’angolo di campagna che per primo li aveva visti insieme, lui aveva pensato a qualche strana strategia femminile per riassestare il loro rapporto. Qualcosa letto su una di quelle riviste che passano con nonchalance dalla tratta delle schiave agli assorbenti interni, Dalle ultime novità della moda, alle quote rosa in Parlamento. Roba da donne.
Magari aveva seguito i risultati di un test intitolato Come riconquistare il proprio uomo. Di quelli con domande tipo: Il tuo lui dorme a sinistra o a destra?, Quanto spesso ti porta fuori a cena? Ma la soluzione offerta non era stata “fagli un pompino come si deve” ma “portarlo nel luogo del vostro primo incontro.

lunedì 22 agosto 2011

Mare color porpora - racconto breve

Navigo in un mare color porpora, immerso nella luce di un tramonto caraibico, nonostante sia seduto su una grigia poltrona.
Sento l’odore pungente della salsedine misto al pulviscolo canceroso del toner. Avverto sul viso il respiro caldo del vento e il gelido flusso costante dell’aria condizionata.
Sto leggendo un racconto durante l’orario di lavoro.
Cosa mi impedisce di sognare? Cosa mi costringe qui? Forse la paura di cambiare e vivere la vita come si mangia un frutto maturo, quando i succhi dolci sporcano le labbra ed il mento.
Vorrei andare.
Devo rimanere.

giovedì 4 agosto 2011

Rapporti con l'editore - racconto noir

L’uomo entra nell’appartamento. Conosce il posto. È già stato lì parecchie volte, in occasioni diverse, con altre intenzioni. Amichevoli nella maggior parte dei casi.
L’appartamento è immerso nel buio. Ovvio. Ogni sua storia comincia con l’appartamento nel buio della notte. Forse c’è qualcosa di psicanalizzabile. Disturberebbe volentieri Mr. Freud, se pensasse che ne caverebbe qualcosa. Ma non crede. Neanche ci spera.  Ripensa alle sedute che la sua donna fece anni fa con un tizio che paragonava ogni azione ad un passo biblico. Che cazzate. Perché non l’Odissea allora? Perché non Topolino? Le labbra si increspano in un sorriso freddo. Guarda un po’ dove ti porta la mente se allenti le briglie.
No, qui è stato tutto stabilito. Non si può deviare dal percorso, né distrarsi. Sei arrivato fin qui, ora fai quello che devi e poi a casa, che tua moglie ti aspetta.