venerdì 29 luglio 2011

Prologo -Il ciclo di Urak- racconto fantasy


Mathra si sveglia. Ha un sapore metallico in bocca. Fatica a tenere gli occhi aperti, un bagliore terribile li offende. I suoni le arrivano ovattati e tenui. Un crepitio continuo. Poi un tonfo, lontano.
Mathra si crogiola in quel tepore. Le sembra di trovarsi stesa sul prato accanto alla sua nuova casa, in quei pomeriggi assolati quando Tulek le si sdraiava accanto, per sussurrarle impacciate parole d’amore. Tulek il cacciatore dei boschi, che aveva voluto erigere il loro nido al di fuori delle mura della cittadina-avamposto, quasi al margine del bosco, dove lui si aggirava come terribile fiera in cerca di preda. Osservavano insieme le nuvole trascorrere nel limpido cielo del nord i due sposi novelli, con quell’amore delicato che li faceva sentire al centro dell’intero mondo. Si bastavano l’un l’altro: il rude cacciatore e la giovane donna.

venerdì 22 luglio 2011

Il libro - racconto horror

Quando arrivo all’appartamento la prima cosa che mi colpisce è il rumore. O meglio la sua totale assenza. Fuori il traffico, le urla, i mille suoni della città. Dentro neppure la minima vibrazione. I peli sulla nuca mi si rizzano, segno ormai inconscio di un pericolo imminente. Lei lo chiama il mio sesto senso da sbirro. Anni di esperienza mi hanno abituato a temere sempre il peggio in ogni situazione. Procedo piano. Sensi all’erta.
Il soggiorno è illuminato solo dalle luci al neon proveniente dalla strada. Tutto sembra in ordine. Non mi aspetto niente di diverso. Conosco Roberto da una vita e persino a scuola aveva i pastelli colorati in ordine su scala cromatica.

giovedì 14 luglio 2011

Scrivere - racconto breve

tik tik tik


Le mie dita battono frenetiche sui tasti. Le lettere appaiono ordinatamente le une dopo le altre sullo schermo. Le lettere generano parole. Le parole concetti. Eccetera.
Seduto alla scrivania sono impegnato da giorni nello scrivere un racconto che possa interessare. Qualcuno, ma anche no.

tik tik sciack (barra spaziatrice) tik tik. punto

lunedì 11 luglio 2011

Incubo - racconto breve


Le pareti di questa stanza mi vengono addosso. Sono muri gommosi, sordi. Il soffitto cola su di me in una melassa appiccicosa e soffocante. Nera. L’unica luce proviene dalla fessura sotto la porta. Striscio verso quell’illusione di fuga. Accosto la bocca per aspirare un soffio d’aria fresca, ma quello che sento è un puzzo orribile. È l’odore della paura. Lo spazio intorno a me si sta facendo sempre più piccolo. Ho paura ma le grida si bloccano in gola. Aiuto. Sto impazzendo. Ormai non ho più spazio vitale. Sono premuto da ogni parte da questa massa gelida. Non posso più respirare. Muoio.