venerdì 30 settembre 2011

Lo Scarabeo - favola

Lo Scarabeo costruì la sua casa sulla cima della collina. Che vista meravigliosa si gode da quassù, pensò volgendo lo sguardo intorno. Le case degli altri già si perdono nell’ombra del sottobosco, mentre noi qui siamo ancora pieni di sole, disse alla moglie.

giovedì 29 settembre 2011

La Vecchia Signora Aurelia - racconto breve


La vecchia Signora Aurelia se ne stava da giorni sdraiata nel suo letto. Noce scuro, sentore di naftalina e urina. Sentiva vicina la fine.
Ma qualcosa nel profondo le rodeva l’anima. Un’inquietudine. Una cosa che sola riusciva a tenerla aggrappata a questa vita.
Allungò la mano rattrappita e nodosa verso il comodino. Afferrò il campanellino  e lo scosse. Il tintinnio d’argento corse servizievole fuori dalla porta accostata, giù lungo le scale della grande villa, entrò in cucina e chiamò con la sua voce squillante la giovane Maria. La serva.
Maria attraversò le stanze della villa. Si fermò davanti alla porta. Si sistemò la cuffia sulla testa ed il grembiule. Pizzi bianchi, lavati a mano.
La Signora ha chiamato? chiese prima di aprire la porta.

sabato 24 settembre 2011

The Road - racconto breve

Hello?
Ciao Mac.
Hi.
Ho appena finito di leggere il tuo libro.
Which one?
La strada
Uh?
The road.
Ok.
Ma come ti viene in mente?
Uh?
No dico, prendi un mondo post atomico, dove la gente è regredita ad una violenza preistorica, dove la sopravivenza è garantita solo dallo scatolame e dal cannibalismo. Ci metti un uomo con il figlio. L’uomo  dà speranza al figlio, lo fa sopravvivere e gli dà uno scopo. Il fuoco. Portarlo dentro e forse trasmetterlo. Agli altri. Gli dice che loro sono i buoni e che devono raggiungere gli altri buoni al Sud. Il bambino dà uno scopo al padre: la sua sopravvivenza.

venerdì 23 settembre 2011

Ciao Amore - racconto breve d'amore

Ciao Amore. Forse credevi che le promesse sarebbero state vane. Forse credevi che ti avrei lasciata sola. Fermandomi sulla soglia mentre ti incamminavi per il più lungo dei viaggi. Non è stato così. Quell’ultima notte guardai nei tuoi occhi, rossi di febbre. Caldi di pianto. Ti parlai, ricordi? Guardammo il cielo. Ti indicai le costellazioni e le loro storie. Così te ne andasti. Con gli occhi rivolti alle stelle sei divenuta polvere. Ed io con te.

martedì 20 settembre 2011

Scrivere 2 - racconto breve

Quando si inizia a scrivere un racconto, di solito si parte da un’idea. Da un’impressione. Da una suggestione. Il foglio bianco (anche se digitale) ti osserva. Muto. Non ti giudica, ma è come se.
È un incontro di pugilato. Jab, diretto, finta. Soprattutto: finta.
A me capita quasi sempre di partire da uno spunto reale. Autobiografico. Non saprei scrivere di cose lontane, di suggestioni estranee. Per questo i luoghi, i personaggi, le situazioni hanno sempre un riverbero comune. Come una eco oppure un’assonanza.

giovedì 15 settembre 2011

Labbra - Haiku


Dopo l’addio
solo rimangono qui
labbra morbide

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un haiku di AGO

mercoledì 14 settembre 2011

Ti piace, amore? - racconto breve


Sono pronto. Gli ingredienti sono pronti. E le mie mani. La mente è ancora divisa. Quello che è da fare. Per chi lo faccio.
La lavorazione è lunga. Misurare, versare, rimestare. Pensare, anche. Meglio se non troppo. Comunque.
Iniziamo. Apprestiamoci all’opra lenta. Che porterà ai sensi della finale usufruitrice non solo i gusti delicati e gli aromi bilanciati. Ma i miei sentimenti.
E ancora pesare, rompere, dividere. Il piano di lavoro si sporca. Nel lavello si gettano gli utensili che non servono. Nella vita non è lo stesso. Non getto le cose vecchie. Mai. Quando il vecchio giocattolo mi guarda, o il vecchio libro, io ricambio. E so che ho avuto un passato.

sabato 10 settembre 2011

Roma - Poesia


Il Tevere rode piano le pietre
di Ponte Milvio. Il parapetto
di biondo travertino mi sostiene.
Rovente nel sole giallo d’agosto.

lunedì 5 settembre 2011

Un pensiero - racconto breve


Ecco qui. Stasera.
Io e loro insieme, per inaugurare questo nuovo anno. Lo sport, la scuola. Avventure, passioni. Speriamo molte gioie. Sicuramente il doppio dei dolori.
Sono venute a casa mia e non essendo una grande cuoca ho ordinato una pizza. Qui vicino c’è un ragazzo egiziano che la fa buonissima. La pasta croccante, il pomodoro leggermente acidulo ma non salato. La mozzarella che non sembra neanche da quattro soldi. Margherita. Classica. E Coca cola, naturalmente.
Sono arrivate per prime le più piccole. Hanno quattordici e quindici anni, poi dopo una decina di minuti anche le altre. Quelle del Quartetto. Quasi subito è entrata anche la pizza. Neanche il tempo di un veloce aperitivo, ma patatine e salatini possono rimanere per dopo.