mercoledì 16 marzo 2016

Agosto - racconto breve

Col sole che ancora vuole bruciarmi la pelle, steso su ruvida iuta sintetica, ascolto la cassa di una batteria qualche bagno più in là. L'ultimo colpo di coda dell'estate in riviera.
Su è giù sull'elastico. Aurora. Tre ragazze capriole. Tu-pa, tu-tu-pa.

Reggae. Poi anni sessanta. Strano mix.
E le donne sole col telefono ultima moda. I bambini nelle casette. I padri in città. Giochi da grandi. Più in là un castello di sabbia faticosamente innalzato e rovinato a terra dal calcagno malvagio di un bambino. Sforzo non suo.
Sento in questo cielo azzurro il passo ebbro del settembre che avanza. Incalzato dai suoi freddi fratelli. Non mi posso godere appieno questo ultimo tepore. Le vetrine sono piene di capi invernali. Lana e piume. Stilisti curvi su fogli da disegno. L'industria della moda. Arte? Forse.
Comunque il sole scalda. Il vento è un lieve refrigerio ma si sente appena. I bagnanti stanno convergendo in massa verso il bar, dove offrono un economico cocktail analcolico. Sembrano gabbiani su un immondezzaio. Sempre affamati. Parassiti senza vergogna.
E il caldo che non accenna a diminuire. Con il pomeriggio che volge al termine assieme a questa estate di afa e piogge. L’amore lì che mi guarda come un puma in agguato. E prendo e lascio. Ma non so se mi piace. Ho visto l’amore nei suoi occhi. Ma non sempre.
E dovrei alzarmi. Fare un bagno nell’acqua non proprio pulita di questo mare, che è solo un immenso golfo in cui caga tutto il nord Italia? E noi dentro come si conviene a bravi villeggianti diligenti. Si, forse dovrei. Cosa mi spinge a resistere? No alla pubblicità. No al consumo sciocco. No alle mode.
Solitario eroe davanti a un mare di nuvole sporche, come quel quadro.

Attendo l’ultimo tramonto di melacotón y azucar. E la fine di questo stupido agosto.

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un racconto breve di Ago

2 commenti:

  1. Quadro stupendo questo, ricco di colore che volge al termine di un Agosto dove le riflessioni, quale esse siano, finiscono in un mare di nuvole sporche.
    Mi sembra di essere lì a cercare di capire qualcosa, e sentire i passi di questo stupido agosto che se ne va, uno dei tanti, ma pur sempre unico.

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    1. nella mano un mojito romagnolo e nella testa una strana amicizia a distanza.

      Grazie, Endi

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