L’uomo andò alla finestra. Aprì leggermente le imposte, poi
si accese una sigaretta. Aspirò il fumo caldo e aromatico. Aria fresca della
sera contro la calda e viziata del piccolo appartamento. Piacevole contrasto.
Chiuse gli occhi. Sensazione voluttuosa.
Una boccata. Uno sbuffo di fumo. Un'altra boccata.
Guardò le stelle, che si affacciavano oltre i lampioni. Solo
le più luminose. Solo le più grandi o vicine. Pallide. Deboli forse. Ma pur
sempre magnifiche.
Era piacevole ritrovarsi tutti lì, una sera a settimana.
Lasciare da parte i contrasti. Chiudere fuori le differenze. Non parlare di
lavoro, né di donne. Di nulla. Solo giocare. Come vecchi amici. Come ragazzini.
Anche se da molto tempo ormai nessuno lo era più. In quelle serate niente altro
contava. Solo loro.
Magari innaffiando il tutto con una buona birra gelata!
L’uomo sorrise. Aspirò ancora dalla sigaretta, poi gettò la cicca fuori dalla
finestra e insieme un ultimo sguardo a quel cielo stupendo, al mondo e alle
migliaia di mondi, che si agitavano frenetici. L’uomo si lasciò andare per un
attimo. Miliardi di miliardi di pensieri gli fluirono nella mente. In un attimo
lo travolsero. Lamenti, grida, richieste. Pochi ringraziamenti. Moltissimi
rimproveri. Riprese subito il controllo, strizzando gli occhi. Confuso e
intontito.
Gli venne in mente una di quelle scatole piene di cagnotti.
Quei piccoli esserini brulicanti, che si contorcono l’uno sull’altro per una
boccata d’aria e un po’ di cibo. Da piccolo si divertiva a tenerne nelle mani
una manciata. Facevano il solletico. Ora, con queste cicatrici...
Un brivido lo scosse.
Non adesso, si rimproverò sussurrando. Fuori! Pensò. Fuori
tutto! Gli impegni. Fuori l’amore perfino. Fuori il dolore! Non c’è altro
questa sera. Vorrei che non ci fosse altro, che non ci fosse mai stato, si
sorprese a pensare.
Detestava la guerra. Lui aveva sempre puntato tutto
sull’amore. Certo, gli era capitato di perdere la pazienza un paio di volte.
Come tutti. Per quanto uno sia buono e tutto baci e abbracci, ci sono sempre
delle situazioni che lo fanno sbroccare. E tutti quei morti. Tutto l’odio.
Interessi meschini dietro a emblemi altisonanti. Uccidi il prossimo tuo.
Alle spalle sentì le voci degli altri. Come sempre
discutevano piuttosto animatamente sul da farsi. L’uomo non colse le parole.
Non subito. Poi sopravvenne un silenzioso interrogativo. Gli amici si
zittirono. Non stavano battibeccando con i loro strani accenti. Non si stavano
rimproverando l’inesatta interpretazione di una regola del gioco.
Forse avevano capito la sua inquietudine. Forse si erano
accorti dei suoi pensieri. Avevano visto le sue spalle abbassarsi sotto il peso
di responsabilità non sue. Sentì i loro sguardi pungenti sulla schiena.
Una sedia sfregò sulle vecchie piastrelle. Qualche passo
timido in avvicinamento.
La mano sulla spalla era calda. Amichevole. L’uomo capì
subito chi fosse il suo amico. Si voltò verso di lui. Un sorriso con gli occhi
tristi sul viso.
Stasera no, disse l’amico porgendogli una bottiglia. Vieni
ora. Tocca a te muovere.
L’uomo si sedette al tavolo. Grazie Muhamad, disse. Poi si
passò una mano sul viso. Tirando la pelle delle guance. Lisciandosi la barba.
Diede un rapido sguardo al tabellone e ai visi dei suoi
compagni.
A chi cazzo è venuto in mente di giocare a Risiko, stasera?
Chiese guardando negli occhi ad uno ad uno gli altri.
Krishna e Lao Tzu si scambiarono uno sguardo.
Siddhartha alzò timidamente una mano.
Lo immaginavo! Kamchakta attacca Jacuzia con tre armate.
Gesù lanciò i dadi rossi.
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Bel racconto, asciutto, con un finale sorprendente. Complimenti, ciao
RispondiEliminaFantastico in tutto!
RispondiEliminaOltre che fantastico anche gustoso questo tuo racconto AGO.
RispondiEliminaTutti i giocatori (compreso il protagonista) sembravano uomini comuni e normali e invece ci ritroviamo un pugno di personaggi "particolari".
Come hai già fatto in altri racconti hai questo bello stile di mostrare i personaggi come realmente sono sempre verso la fine del racconto,lasciando cosi il lettore stupito e sorpreso
In questo "Serate" ho apprezzato tantissimo il fatto che hai mischiato personaggi o meglio rappresentanti di religioni diverse.
Rimane sempre la curiosità del lettore e cioè;
Chissa alla fine chi ha vinto a Risiko??
:-)
il gioco è ancora in corso.
EliminaGrazie Giuseppe
Prego AGO,e riguardo la partita il tempo a questi "signori" non manca,
RispondiEliminahanno tutta l'eternità
:-)