Dopo che il Signor Sergio se ne è andato, mi vergogno a dirlo, apro le
finestre e cambio l’aria dell’ufficio. Empatia, si. Quasi affetto, forse. Però
a tutto c’è un limite.
L’aria del mattino è fredda. Mi aiuta a schiarirmi le idee. Getto
un’occhiata all’orologio ma vedo che è troppo presto per andare al bar, così mi
siedo sbuffando alla scrivania e attacco la pila delle scartoffie da smaltire. È
parte del mio dovere.