venerdì 6 marzo 2015

L'incontro - racconto breve noir (Dellastiara, ep. 18)

L'agente Rambaldi accosta nella tipica doppia fila della città, lasciando i lampeggianti accesi, per segnalare la falsa operazione ufficiale della volante. Il tenente Dellastiara scende veloce, facendo cenno al sacerdote di seguirlo.
Manlio estrae il mazzo di chiavi e apre il portone. Con passo sicuro si dirige verso destra, aprendo con una spallata un vecchio uscio di legno, che dà su una stretta rampa di scale in discesa. Dopo il quarto gradino, la coppia è assalita dall'odore di fredda umidità proveniente dai sotterranei antichi di quel palazzo.

Le scale terminano in un corridoio illuminato da qualche lampadina nuda appesa al suo striminzito filo, sul quale si affaccia una doppia fila di porte di legno, complete di targhette con i nomi dei rispettivi proprietari. Manlio supera il suo senza badargli. Impugnando la pistola, fa cenno a Don Nicola di seguirlo in silenzio.
Il corridoio svolta bruscamente a sinistra, iniziando contemporaneamente a scendere. Il tenente calcola che si trovavano ben al di fuori del perimetro del palazzo, ma ormai non importa più. Ormai conta solo il proseguire fino alla fine del corridoio. Fino alla fine di questa storia. Fino alla fine di tutto. Forse.
Non ci sono più lampadine ad illuminare la via. Solo un fioco bagliore rischiara il percorso, che si interrompe davanti ad una porta di legno, rinforzata da bande di ferro. Il primo corroso e marcio. Il secondo arrugginito e decrepito. Il battente non è chiuso. Semplicemente accostato, lascia trapelare la luce tremula.
I peli sulla nuca del tenente cominciano a rizzarsi. Il sesto senso da sbirro lo sollecita, mettendolo allerta per un possibile, anzi probabile pericolo oltre la soglia.
Manlio si ferma, trae il suo corroborante respiro profondo, e passa oltre.
Vede un riverbero luminoso tremolare sulle pareti davanti a lui, che non sono più intonacate, ma scavate nella viva roccia. Il bagliore proviene da alcune candele poggiate a terra, poste lungo il perimetro di un grande ambiente in mezzo al quale sta una sagoma scura
L'uomo è in piedi nell'umido sotterraneo. Davanti a lui, stesa sul pavimento un'altra figura. Pallida. Coperta di sangue e tagli. Endi.
L’uomo si volta. Rivolge al tenente un sorriso feroce. Eccoci finalmente, dice. Un istante dopo vede la persona che accompagna il tenente. Il suo sguardo passa più volte dall'uno all'altro, con un'espressione che diventa incredula.
Poi scoppia in una risata.
Hai portato un prete? Chiede ridendo, quasi fino alle lacrime. Ha portato un prete! Dice rivolgendo lo sguardo all’insù. E giù a ridere.
Oh umanità, quanto ti amo. Conclude.
Manlio è disorientato da quelle parole. Da quelle risa.
Abbiamo intenzione di ricacciarti nell'inferno da cui sei fuggito, maledetto! Ringhia il tenente.
L’uomo esce a fatica dall’ilarità dissonante che lo aveva scosso. Ma cosa credi? Veramente pensi che una spruzzata d’acqua e qualche canto possano farmi fare il percorso inverso? Non hai capito niente! Tutto quello che ho fatto fin’ora è servito solo ad avvicinarmi di un piccolo passo a casa. Non puoi capire. Si vede da quell'aria truce in cui ti atteggi!
L'uomo si allontana di alcuni passi. Solo allora Dellastiara nota l'intricato disegno sul pavimento. Una sorta di grande cerchio che ne include un altro. Tra i due, innumerevoli segni e simboli dall'aria ancestrale, provenienti da un'antichità talmente aliena da essere paradossalmente riconoscibile. In un livello inconscio della mente quegli ideogrammi esprimevano concetti parlando a quelle zone del cervello normalmente sopite. All'interno di questa cornice alcune linee formavano un altro simbolo ben preciso. Una stella a cinque punte che conteneva il corpo esanime di Endi.
Un brivido corre lungo la schiena di Manlio. Quel prurito strano. Il sesto senso da sbirro che lo tira per la giacca.
Si perché Dellastiara non è come quei protagonisti di film horror, che sembrano caduti dalle nuvole. Lui aveva letto nella sua gioventù le storie paurose di Poe, Lovecraft. Aveva letto Stoker e Shelley. Aveva visto tonnellate di film.
Quindi vedendo un pentacolo non si è detto: Oibò uno strano disegno per terra, cosa significherà? Manlio ha capito esattamente quale sia la situazione. Ha capito che il suo nemico non ha nulla di umano se non l'aspetto.
Solo non credeva che nella vita avrebbe mai affrontato una situazione simile.
Inoltre Manlio aveva capito che in quello scontro avrebbe potuto non vincere.

L'uomo sconosciuto si rivolse ancora al tenente. Stavolta l'ilarità era del tutto scomparsa. Al suo posto gli occhi trasudavano una rabbia ed una ferocia bestiali.

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un racconto breve noir di Ago

16 commenti:

  1. Hai letto Mary Shelley nell'ultimo anno? :) "Oibò uno strano disegno per terra, cosa significherà?". Contro ogni cliché! Vai Manlio!

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    1. La Shelly è una lettura ancora da affrontare. In fase di acquisto però.
      Detesto i personaggi stupidi dei film horror anni 80 e 90...
      Grazie Emilio.
      PS: invitami ad unirmi a Posticipo, perché non riesco ad accedere

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    2. Purtroppo mi sono trovato a dover chiudere Posticipo, almeno temporaneamente.
      Qualche coglione su internet ha copiato un mio racconto e l'ha spacciato per suo. L'ho contattato e l'ha rimosso, senza nemmeno rispondermi. In compenso mi sono ritrovato una cinquantina di commenti offensivi sul blog (pare che il coglione di turno abbia un certo seguito su Twitter, social a cui io non sono iscritto).
      Non mi va che succeda di nuovo, mi ha preso un po' di paranoia.
      Per il momento sto scrivendo altri racconti, dopodiché cercherò di pubblicarli sugli store digitali, anche gratuitamente (quindi proteggerli automaticamente da copyright) e solo dopo riaprirò posticipo (scrivendo in ogni pagina che i racconti sono protetti da copyright vero e proprio)...
      Potrei anche fregarmene, ma ci tengo alla mia "proprietà intellettuale"...

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    3. Naturalmente l'ondata di commenti offensivi non mi ha toccato minimamente. Avrei potuto semplicemente eliminare i commenti di quei lobotomizzati, e bloccare quelli nuovi... ciò che mi preoccupa è la paternità di ciò che scrivo.
      Ti farò sapere se ci saranno sviluppi. Intanto si continua a scrivere! :)

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    4. È capitata una cosa simile anche a me. Appena pubblichi, fammelo sapere!

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  2. Bellissimo il passo in cui Manlio capisce che in quello scontro, forse, avrebbe potuto non vincere.
    Si passa dall'humor nero a consapevolezze di questa portata: è meraviglioso.
    Solo che ora, AGO, andando contro la mia preferenza per i non finali, auguro a Dellastiara di farcela, auspicando un lieto fine, non solo nel quale trionfi il bene e si salvi pure Endi :))))
    Godibilissimo (eppoi adoro questa miscela di horror/ poliziesco/endi, che tu molto bene condisci con arguzia, ma sempre mantenedo viva la suspense)

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    1. Cercheremo di salvare Endi, sul lieto fine mantengo dubbi...

      Grazie Marilena.

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    2. Che dici? Cercheremo di salvare Endi!!!
      Non ci siamo capiti, attento, ricorda Misery.
      Conosco i locali che frequenti...
      :)))))))

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Finito di leggere proprio adesso (come sempre) tutto d'un fiato... non però prima di essermi rinfrescato la memoria rileggendo gli ultimi due capitoli
    Dopo settimane di attesa caro AGO ritorni a deliziarci con un nuova puntata che lascia intuire che siamo alle battute finali.
    Come sempre hai scritto un capitolo davvero bello e superlativo,e stavolta mi permetto anche di aggiungere un capitolo da cardiopalma e naturalmente come sempre ci lasci nel finale (e in questo capitolo ancora di più) col fiato sospeso.
    Spero vivamente che Manlio e i suoi alleati possano uscirne indenni da questa storia,anche se devo ammettere data la situazione che si trovano per (dirla con un linguaggio poliziesco) con la merda fino al collo,inoltre non si sa molto e chi sia realmente dell'oscura figura e di quanto sia forte il suo potere,che immagino sia smisurato.
    Bè che altro dirti AGO?Non vedo l'ora di leggere gli ultimi (o l'ultimo?) capitolo e spero e tifo vivamente per il buon esito finale della vicenda!
    Complimenti come sempre amico mio,la serie Tenente Dellastiara da te creata è veramente fatta bene e con un'ottima suspance!!!

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    1. qui ci vuole un vero deus ex machina per tirarti fuori dai guai...
      :P

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  6. Un bel racconto, anzi bei racconti, grazie al tuo blog ho deciso di sperimentarne uno di report giornalismo e racconti brevi!

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  7. piaciuto, asciutto e veloce, ti ringrazio

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