Lui si sveglia. È notte fonda e nella stanza l’unico suono è il respiro di lei. Il suo corpo irradia un tepore soffice. La sua pelle emana un tenue profumo. È persa nei suo sogni e lui la ama. L’uomo muove titubante una mano verso di lei. È pervaso da pensieri strani, mentre il sangue gli si rimescola eccitante nelle vene. Lei è sua. La sente sua. E ora la desidera. Il suo respiro accelera, mentre il cuore comincia a martellargli nel petto. Le dita piano si avvicinano alla spalla di lei, che indossa una canottiera leggera di seta. Le dita sfiorano finalmente la pelle calda, che ha un piccolo fremito involontario. Chissà come si è tradotto nel suo mondo onirico questo gesto?
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giovedì 16 giugno 2011
mercoledì 15 giugno 2011
Incontro - racconto breve erotico
Con un deciso colpo al pedale misi in moto la mia vespa azzurra e diedi gas per due o tre volte. Sentii l’odore acre della benzina e degli oli bruciati, che salivano verso l’alto in una nuvola azzurrognola. Saltai in sella e mi avviai all’edicola.
Strano, non la uso mai per tragitti così brevi. Tra la mia vecchia casa di corte e la mia meta c’erano infatti soltanto poche centinaia di metri. Comunque in un attimo arrivai e parcheggiando proprio davanti all’edicola da cui mi servivo da anni, anzi direi da sempre, mi chiesi come avrei fatto poi a tornare indietro, dato che mi ero infilato in un senso unico. Senza risolvere il problema entrai in negozio e feci le mie compere. Non ricordo di cosa si trattasse.
Uscito di lì, feci saltare la moto dal suo cavalletto e la girai per tornare indietro a braccio, almeno per un tratto.
La sentii stranamente pesante. Feci molta fatica a trascinarla lungo il marciapiede dal manto disconnesso e pieno di buche. Misi un piede in fallo, la vespa si sbilanciò e dovetti fare da contrappeso con tutto il corpo per poterla rimettere in equilibrio.
Voltandomi la vidi.
Forse era stata lei ad urtarmi leggermente oppure fui io a scansarmi per lasciarla passare, ricordo di averla percepita avvicinarsi.
Il fiume - racconto d'amore
Sai mi sono innamorato.
Ma va? Chi è? La conosco?
No
Com’è? È carina?
Quando la guardo, vedo il mondo intero. Non c’è niente che le si possa paragonare. Perdo ore e ore a guardarla e a godere della sua bellezza. A volta, dopo aver fatto l’amore, fingo di dormire, perchè così anche lei si addormenta ed io posso, sapendola perduta nei suoi sogni, adorarla in silenzio, con tutta l’anima in tripudio, perchè lei è con me.
Molto romantico.
Già.
Ti vedo felice. Tuttavia c’è qualcosa, un’ombra, non saprei.
La Grotta - racconto breve
La marcia è dura. I piedi si fanno pesanti dentro questi stivali fatti di pelle scadente e cartone. Comunque procediamo.
Siamo in cammino da cinque giorni ormai. Non noto il paesaggio che sfila intorno a me. Io sono fermo in questo continuo susseguirsi di passi. Destro. Sinistro. Destro. Sinistro. La sera le spalle sono piaghe. Lo zaino taglia le carni ed il peso del fucile ogni minuto aumenta. Stiamo andando alla guerra.
Non so neanche più chi sia il nemico ormai. Prima gli americani e gli inglesi. Poi i partigiani. Ora i tedeschi, forse. So soltanto che quando arriveremo non sarà per riposare, ma per sparare. E uccidere. Dovrò uccidere degli uomini, senza neanche aver capito il perché. Loro mi spareranno, è ovvio. Forse loro il perché lo sanno. Speriamo di morire per qualcosa almeno.
Mia moglie dice che sto andando a liberare l’Italia. Ma da chi?
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