Un passo. Un altro passo. Asfalto.
Un passo. Ancora. Pozzanghere unte. Merde di cane. Sono in città.
Un passo. Quanti con queste scarpe? Consumato il cuoio della suola. Consumato.
Il grigio intorno. Fauci voraci e luci al neon. Colori tristi. Lavati da una pioggia triste.
Il sole che era mio, ora tramonta solitario oltre le cime dei palazzi. Una volta il suo letto era il mare, e le montagne. Ora le nuvole di smog lo fanno smarrire. I cavalli sono morti. I cani fuggiti. Nessuno più ricorda la strada. È un miracolo che lui continui a sorgere e tramontare. Un miracolo inutile.
Un passo. Un altro passo. Non conosco la direzione, ma procedo. Un giorno la strada finirà, spero. La strada finirà davanti alla soglia della tua dimora. Io busserò, sperando che tu mi lascerai entrare.