venerdì 21 marzo 2014

Ad ogni azione... - raconto breve noir (Dellastiara, ep. 10)

Qualcosa sta capitando. Qualcosa di strano sta succedendo. Oltre l’immaginazione. Probabilmente è qualcosa che da sempre accade ma solo ora me ne rendo conto. E tanto basta. Un uomo non può farsi travolgere dagli eventi.
Devo reagire a questi sconvolgimenti. Non posso star qui a piangermi addosso per sempre. Capire è necessario come prima cosa. Poi combattere, se devo.

Qualche giorno fa ero un poliziotto col vizietto dell’alcol. Ora sono invischiato in eventi che nemmeno le allucinazioni. E me ne sto qui su un divano, stordito dai profumi dell’incenso a piangere? No, cazzo. No!
Oltre tutto questa veste da camera mi fa entrare spifferi che insomma. Non sono più un ragazzino! È meglio proteggersi dal freddo quando si può. Del corpo e dell’anima.
Intendiamoci. La seta sulla pelle è una grande sensazione. Per una donna magari, oppure un cazzo di emiro o l’imperatore della Cina. Ma io preferisco sentire sulla pelle il tocco ruvido della fondina col suo pesante contenuto, che mi tengono ancorato a questa Terra.
E allora.
Kris dov’è? Credo sia uscita. Mi ha somministrato medicine dello spirito ma ha anche aperto interrogativi di cui temo non troverò la risposta. Forse un giorno tornerò qui per parlare di nuovo con lei. Non ora.
La casa è tutta per me ma non ficco il naso. Lo tengo a bada per non svegliare altri fantasmi. Butto un occhio in giro, solo per vedere se qualcosa ci balza dentro. Un indizio, una soluzione. Deformazione professionale, si sa. Niente. Buchi nell’acqua.
Il bagno è una cosa incredibile. Non ci sono superfici libere. Nel poco tempo che ho passato qua dentro, credo di aver fatto cadere ogni tipo di oggetto, la maggior parte dei quali non dovrebbe nemmeno trovarsi in un bagno normale. Certo “normale” è una parola che in tutta questa storia non c’entra molto. Ma non importa. Avete capito cosa intendevo, no?
Lo specchio mi guarda con la solita espressione di compatimento. Faccio un po’ meno schifo del solito e per sottolineare cotal miglioramento decido di sbarbarmi. Come mai nel bagno di una donna che vive sola ci siano diversi tipi di schiume da barba, rasoi e dopobarba é un altro mistero che preferisco lasciare insoluto. Quella donna è tutta un mistero, meglio non indagare. Mi ha detto cose su di lei e su quelle come lei da far rabbrividire. Non ho ancora deciso se crederle. Di certo mi fa pensare, che è già un inizio.
Tra una rasoiata e l’altra cerco di riordinare le idee. Dunque.
Sono cresciuto imparando che la verità è ciò che si tocca o si vede. Che si esperisce coi sensi. Ogni evento è la conseguenza di una catena di eventi precedenti, che ne sono la causa. A sua volta è esso stesso la causa di eventi successivi.
Ho inseguito per mesi il sanguinario pazzo che squartava le sue vittime in deliranti orge di sangue. Finalmente l’avevo incastrato in quella maledetta villa, dove ho scoperto che il Capitano Donati era in qualche modo coinvolto. Almeno il suo corpo, che aveva ospitato per alcuni minuti quell’Ombra demoniaca che mi aveva lanciato una sorta di sfida. Ridendo per giunta.
Sciacquo il rasoio. Mi sono tagliato senza accorgermene.
Ho impiegato giorni a realizzare che il capitano era morto. Una scheggia di paura si era infitta in profondità nella mia anima, anche se non me ne sono accorto subito. Il buio che prima mi avvolgeva in tiepidi abbracci, sembrava diventato un nemico. Una caverna dove si acquattavano i nemici.
Poi l’incontro con Sergio, quel vecchio barbone, che mi aveva chiesto di indagare sulla morte di Lucky. Una morte causata da quel mostro orribile, che ho ammazzato senza pentirmi.
Ho trovato Sergio per annunciargli la morte del suo amico ma ho trovato quell’Ombra di terrore, pronta ancora a sfidarmi. Il perché non lo so.
Cazzo come brucia questo dopo barba. Ma il profumo è buono.
Tabacco e cuoio. Devo passare anche da Endi.
Mi rimbocco nei pantaloni la camicia e il coraggio. Esco.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, no?

Ora è tempo di reagire.

___
un racconto noir di AGO

11 commenti:

  1. Aspettavo la svolta, con ansia aspettavo l'azione, ma mi devo ricredere. Sono i pensieri dell'ispettore il vero spettacolo!

    M. B.

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  2. tenente, un campari e gin l'aspettano, si metta in forze, la lotta è fuori e dentro noi.

    non so se le possa servire, l'ho trovato al locale

    Dopo tre mesi, finalmente finito.
    Un libro. Ulisse.
    Il buon Poldy affettuso non s’è lavato bene le mani.
    A Molly in cerca d’amore piace scopare.
    L’altro algido spirito eletto è rimasto solo.

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    1. Campari e gin sono perfetti per cominciare tutte queste lotte!

      L'hai trovato al locale, eh? Mettiamolo tra gli indizi e vediamo che succede.

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  3. Tu sei stato a casa mia! La descrivi perfettamente!
    (E' un pensiero che mi fa gioia)

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    1. Ma certo che sono stato a casa tua. Era una specie di sogno.

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  4. Racconta ancora, AGO, ti prego. Continuiamo a sognare :)

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  5. Non avevo mai pensato ad un principio della dinamica applicato alle persone. Interessante visione. Bravo!

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    1. Aspettati una reazione lenta ma inesorabile. Col tenente Dellastiara non si scherza!

      Grazie

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  6. In questa parte anch'io aspettavo un pò di azione o un sò che di movimentato ma va bene lo stesso,sono sicuro che nei prossimi episodi la componente action sarà presente!
    I pensieri e le riflessioni del tenente sono azzeccate e utili per entrare ancora di più nel contesto,però devo anche ammettere che più si va avanti,più tutto si infittisce e qui complimenti AGO,perchè incuriosisci sempre di più noi lettori!!

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    1. la parte più interessante per me è quel che succede nella testa del buon Manlio...

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