Rambaldi dove cazzo vai?
L’urlo percorre le pareti del corridoio, rimbalzando fino a
raggiungere la caviglia dell’agente Mauro Rambaldi, in veloce fuga verso la sua
postazione di lavoro, avvinghiandosi ad essa come le bolas di un gaucho.
Immobilizzandolo.
Raggiungo in un baleno il fuggente Rambaldi, prendendolo per la
collottola della giacca.
Rambaldi tu adesso vieni con me. Non abbiamo ancora finito!