lunedì 2 gennaio 2012

Buon anno - racconto breve


È passata la notte. Un altro anno è passato. Noi siamo tutti qui. In balia della corrente. Formiche su una foglia. Animali nell’arca. Senza Dio.

Dove abbiamo riposto le nostre speranze? Dove i nostri sogni? In una valigia dimenticata all’aeroporto? Che gli artificieri hanno recuperato e fatto brillare sotto una campana di ferro cupo e soffocante?

Un passo dopo l’altro proseguiamo ignari. Credendo di avere una meta. Produci! Dicono. Consuma! Contano i soldi e li spendono in puttane e jet, mentre tu corri nella tua ruota, facendo muovere il meccanismo.

Gli americani consumano mediamente nove virgola cinque litri di succo d’arancia all’anno. Gli italiani solo quattro virgola sei. Il che non vuol dire che gli italiani preferiscano il vino, o l’acqua, ma che possono essere spinti a consumare almeno quanto gli americani. Il mercato c’è. Potenzialmente.

Non frega niente a nessuno se gli italiani stanno letteralmente galleggiando nella merda e probabilmente il gap con il consumo degli americani è bilanciato dalla quantità di escrementi che stanno ingollando. Devono essere spinti a consumare. La loro felicità deve essere legata al consumo stratosferico di succo d’arancia.

Bevete cazzo!

Se un contadino in Kenya si coltiva il suo orticello e si mangia le verdure che ha amorevolmente allevato è pure stronzo, perché così facendo non muove l’economia. Non fa crescere il PIL.

Bastardo.

Cresci, cresci, cresci. Ancora un po’ e scoppia!

L’economia del Paese tale è in crescita. Quella del tal altro no. Questa è fiacca, quella tira il mercato mondiale. Ma dove cazzo volete andare tirando ‘sto carretto? Noi poveri asini siamo stufi di puntare ad una carota che non raggiungeremo mai. Soprattutto con un bastone nel culo. Che un po’ pizzica. In effetti.

Comunque.

Il vecchio anno è finito. Morto. Sepolto.

Quello nuovo è appena arrivato. Cercheremo di farlo maturare nella direzione giusta. Equilibrato. Mens sana in corpore sana, diceva uno che è morto.
Al di là di tutto, comunque si festeggia.

Auguri!

Buon anno!

Buon anno un cazzo!

___

5 commenti:

  1. bel racconto, penso che l'uomo abbia tradito se stesso nel momento in cui ha reso indispensabile cio che in realtà è inutile.
    l'uomo primitivo, lui si che sapeva guardare i tramonti.

    RispondiElimina
  2. ...l'umo primitivo sapeva guardare i tramonti,adesso invece l'economia globale è al "tramonto" e solo le superpotenze ancora ancora riescono a tirare avanti.
    Purtroppo AGO ogni anno che passa è sempre peggio e non bisognerebbe dire "Buon Anno" ma bensi:
    "Buon anno di merda"
    Bel racconto comunque AGO,ciò che hai scritto è veritiero ma qui si fa sempre più dura...

    RispondiElimina